Senza pretendere di conoscere tutto dei processi aziendali, dei metodi di gestione del personale o dei sistemi informativi oggi disponibili, pensiamo che la gestione della performance vada applicata in ogni situazione e possa essere disegnata al meglio da persone con grande esperienza. Rivolgersi ad un consulente è sempre un atto di umiltà, e l’umiltà è una delle qualità più apprezzate in una persona, ma anche all’interno di un’organizzazione.
E’ chiaro che la competenza del consulente deve essere dimostrata nel concreto. Ci sono, ad ogni modo, anche altri fattori importanti che fanno della consulenza uno strumento molto spesso opportuno ed efficace. Oltre alla competenza prodotta dall’esperienza, ad esempio, un fattore importante è l’indipendenza nel giudizio. Sovente, il disegno di un programma comporta delle scelte e, benché, la decisione finale spetta al management di un’azienda, l’indipendenza del consulente permette di non tralasciare alternative che potrebbero poi rivelarsi importanti.
Un bravo consulente è anche in grado di applicare una grande coerenza alle analisi della situazione e alle proposte di un programma motivazionale. Infatti, occorre coerenza nel metodo progettuale, coerenza nella valutazione dei contributi dei collaboratori e nella definizione degli incentivi, coerenza nella pianificazione del programma. Il consulente può anche instillare, da un lato un certo rigore applicativo e dall’altro una tendenza ad osservare le cose con un senso creativo, se non in certi casi ludico. Un bravo consulente è un’artista rigoroso.
Al consulente può essere lasciato, volendo, anche il compito di lanciare il programma, seguirne la realizzazione, animare gli eventi di controllo e celebrazione, e così via. Ad esempio, può essere importante fissare degli interventi regolari per la verifica ed eventuale revisione del piano. Oppure il consulente può intervenire per spiegare come rendere più produttivo, efficace ed efficiente il programma stesso strada facendo, anche in momenti di crisi o al di fuori del piano originario.
Il successo di un programma, come sappiamo, dipende in fin dei conti da tre cose. Una buona conoscenza di tutti gli aspetti importanti, di tutte le sue caratteristiche, se pensiamo al programma come un prodotto o un servizio. Poi, dalla pianificazione e realizzazione con metodo, coerenza e focalizzazione sugli elementi chiave, diciamo con il giusto rigore. Infine, e questo è l’aspetto più importante, dopo tutto, ci vuole passione, che si traduce in entusiasmo, eccitazione e soprattutto nella ferma convinzione che il programma possa funzionare e produrre i benefici anelati.
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